Reparti

(bozza in corsa di aggiornamento a cura della redazione)

25° gruppo squadroni ETT “CIGNO”

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Il 25° gruppo squadroni “Cigno” trae le sue origini storiche dai Reparti Aerei di artiglieria , il primo nasce a Bracciano il 1 dicembre 1951 (anche se le prime disposizioni costitutive dello SME risalgono a qualche mese prima tanto che il 10 maggio 1951 verrà successivamente riconosciuta come data della fondazione della specialità) ed in particolare dalle successive SAL (Sezioni Aerei Leggeri) e/o RAL (Reparti Aerei Leggeri), qualche anno dopo, stanziati sugli aerocampi di Udine Campoformido (dal 1955) e di Vittorio Veneto (dal 1957), destinati a supportare le varie grandi unità operative del 5° Corpo d’Armata e la Brigata Alpina “Julia”.

Stampa commemorativa 1° raduno 25, Ciancia Zanot

Il “Cigno” nasce nel 1976, sulla base di Vittorio Veneto, come gruppo squadroni AL- ERI alle dipendenze del 5° raggruppamento ALE “RIGEL”.

Nel 1985, lascia uno squadrone sulla base di Vittorio Veneto e trasferisce il proprio comando di gruppo a Udine.

Nel 1992 riceve gli elicotteri multiruolo AB205 (conosciuti nel mondo come ” HUEY”) che costituiranno la spina dorsale operativa del reparto per molti lustri e che vanno ad aggiungersi ai già presenti elicotteri AB206, il gruppo assume cosi un doppio profilo d’impiego, ricognizione e multiruolo, inserendo nella denominazione la sigla ALE.

Il 23 ottobre 1998 l’intero gruppo si riconfigura su tre squadroni EM (inizialmente denominati 571°, 572° e 573° con solo elicotteri AB205) presso la ex-base AMI di Rimini, passando alle dipendenze del 7° rgt. AVES “VEGA”.

Nel dicembre del 2003, con il ritorno della specialità al nome di Aviazione dell’Esercito (dopo la parentesi di quattro anni in cui la denominazione fu Cavalleria dell’Aria), gli squadroni di elicotteri ESC3 vengono rinumerati 271°, 272° e 273° sempre con lo stesso numero e tipologia di mezzi.

Gli aeromobili AB205 già con capacità NVG, potevano essere equipaggiati ed armati con diverse configurazioni, dando la possibilità agli equipaggi di assolvere un ampio spettro di missioni, in particolare tutte le azioni aeromobili, ma anche air assault, sgombero sanitario, comando e controllo, supporto logistico, supporto di fuoco, semina mine, recupero al verricello e SAR -ricerca e soccorso.

Gate Guardian: AB 205 EI 254, special colour per 10° anniversario su Rimini, con un ex comandante Domenico Peverati

Il personale del gruppo ha partecipato, a vario titolo, a molteplici missioni internazionali: UNIFIL in Libano dal 1979, UNSTAG in Namibia nel 1989/90, ECMM in ex-Jugoslavia dal 1991 al 1993, PROVIDE CONFORT in Kurdistan nel 1991, UNOSOM in Somalia dal 1992 al 1994, ONUMOZ in Mozambico nel 1993/4. SFOR in Bosnia Herzegovina dal 1997 al 1999 e poi in tutti i vari teatri in cui è stato presente il reggimento riminese nei successivi 20 anni.

I piloti del gruppo cominciano ad utilizzare il nuovo elicottero NH90 sulla base di Rimini già nel 2009, ma utilizzando versioni dell’aeromobile quasi sperimentali e/o IOC ed in cessione temporanea, solo il 10 ottobre 2011 avviene la consegna ufficiale al 25° Cigno del primo elicottero NH90.

Sei anni dopo, il 24 ottobre 2017, l’ultimo glorioso AB205 (EI349) del gruppo, dopo 25 anni di onorato servizio e dopo essere stato protagonista con gli equipaggi riminesi praticamente in ogni località in giro per il mondo ed in ogni missione ed esercitazione a cui il 7° VEGA ha preso parte, lascia la base di Rimini con un volo di trasferimento a Casarsa.

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I Comandanti

La pala di un rotore di coda di un AB205 …. ricorda i comandanti del Cigno sulla base di Rimini

(elenco in aggiornamento)

sulla base di Vittorio Veneto

Ten. Col. Bruno Gasparetti

Ten. Col. Giorgio Martini

sulla base di Udine

Ten. Col. Maurizio De Stefani

Ten. Col. Adolfo Crisafulli

Ten. Col. Enzo Venturini

sulla base di Rimini

Ten. Col. Marco Bedina

Magg. Paolo Riccò

Ten. Col. Marco Morra

Ten. Col. Giuseppe Lima

Ten. Col. Luciano Bosco

Ten. Col. Salvatore Annigliato

Ten. Col. Domenico Peverati

Ten. Col. Antonio Chianese

Ten. Col. Marco Poddi

Ten. Col. Giovanni Quartuccio

Ten. Col. Mauro Italiani

Ten. Col. Ernesto Caioni

Magg. Daniele Mantoani

Magg. Andrea Seminara

Ten. Col. Mario Giorgi

Ten. Col. Vinicio D’Andrea

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48° gruppo squadroni EES “PAVONE”

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Il 48° gruppo squadroni “PAVONE” se consideriamo ” geograficamente” il percorso del reparto di volo operante sull’aeroporto di Belluno dal 1957, trae origine dal SAL “Cadore”, poi dal RAL “Cadore” (1966) ed ha utilizzato, nei primi anni, gli elicotteri AB-G47 e gli aerei Piper L21.

Se invece ripercorriamo la storia, seguendo le orme della denominazione del gruppo e dei suoi squadroni, troviamo monteplici “contatti” con altri entità del territorio, soprattutto negli anni sessanta, come alcune SAL , poi il RAL “MANTOVA” e successivamente il 48° gruppo ERI “Pavone” di Udine – Campoformido (dove nel 1976 il reparto viene decorato di medaglia di bronzo al valore dell’Esercito per i meriti acquisiti nel corso delle operazioni di soccorso alle popolazioni del Friuli –decorazione di cui si fregia ora la bandiera del 7 ° VEGA-). Un percorso in terra friulana che lo avvicina molto, fino ad intrecciarsi con la storia dell’altro gruppo, poi riminese, il 25° Cigno, dove infatti transitano i due squadroni ERI, 481° e 482°, nel novembre del 1985 .

Ritornando a Belluno, nel 1976, a seguito della ristrutturazione dell’Aviazione Leggera dell’Esercito, il reparto assume la denominazione di 44° gruppo squadroni ALE, diventando poi nel 1988, 44° gruppo squadroni “FENICE” alle dipendenze del 4° rgt AVES “AlTAIR”. Acquisisce nel tempo, prima gli elicotteri AB206 (1979) e poi gli elicotteri AB205 (1988), operando principalmente in sostegno delle varie Brigate Alpine ma anche partecipando ai missioni internazionali come in Mozambico.

Nel 1996 il gruppo passa alle dipendenze del 5° rgt. AVES “RIGEL” cambiando denominazione in 48° gruppo squadroni elicotteri d’attacco “PAVONE” ricevendo, nello stesso periodo, gli elicotteri A109 ed A129.

Nell’ottobre del 1998 il reparto viene trasferito a Rimini alle dipendenze del 7° rgt AVES “VEGA”, ultimo dei tre gruppi di volo ad arrivare sull’aeroporto militare romagnolo “Giannetto Vassura”, in particolare acquisendo parte delle infrastrutture poste lato-monte, precedente utilizzate dal glorioso 102° gruppo cacciabombardieri dell’Aeronautica Militare che ha impiegato nei cieli romagnoli i famosi aerei F104 Starfighter fino al 1993.

Dal libro d’onore del gruppo

Il gruppo rimane nella sua configurazione iniziale su due squadroni con elicotteri A129 ed uno con gli A109 fino al 2004, quando con la consegna, avvenuta il 3 marzo 2004, del primo A129 EES diviene il primo gruppo operativo italiano sulla nuova linea di volo, cambia denominazione nell’attuale 48° gruppo squadroni EES “PAVONE” con tre squadroni monolinea 471°. 472° e 473°.

I Comandanti

(elenco in aggiornamento)

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sulla base di Belluno

Ten. Col. Giacomo Dal Pozzolo

Ten.Col. Franco Miana

sulla base di Rimini

Ten.Col. Tullio Casale

Ten. Col. Marco Centritto

Ten. Col. Eugenio Contadini

Ten. Col. Massimiliano Perrotta

Ten. Col. Andrea Salvatore

Ten. Col. Giuseppe Potenza

Ten.Col. Francesco Spadolini

Ten. Col. Renato Barbafiera

Ten. Col. Luca Giannini

Ten. Col. Gianluca Manoni

Ten. Col. Francesco Romano

Ten. Col. Federico Tonon

Ten. Col. Agostino Iacicco

Ten.Col. Pasquale Argenio

Ten.Col. Francesco De Simone

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Gruppo sostegno “VEGA”

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Il gruppo di sostegno “VEGA” è il reparto di sostegno logistico del 7° rgt. AVES “VEGA” con il compito di supportare logisticamente e tecnicamente l’unità di volo.

L’attività del gruppo deve garantire la gestione, assistenza e supporto tecnico alle varie linee di aeromobili ad ala rotante e agli automezzi, coordinare il personale per l’assistenza al suolo e la vigilanza, i rifornimenti di materiali, ricambi e carbo-lubrificanti e soprattutto fornire il pieno supporto logistico ai reparti di volo in occasione di esercitazioni ed operazioni sul territorio nazionale o all’estero.

La “punta di diamante” è rappresentata dal pluriedrico squadrone manutenzione velivoli che grazie al personale tecnico altamente specializzato svolge lavorazioni aeronautiche di diverso livello, successivamente certificate da un sistema di controllo qualità, aderente ai pressanti standard internazionali previsti dalle normative tecniche di riferimento

da articolo di Aviation Report

https://www.anae.it/2018/06/04/certificazione-di-aeronavigabilita-al-7-vega/

I Comandanti

sulla base di Rimini

Ten. Col. c. (AVES) RN P.E. Claudio Luperto

Magg. a. (AVES) RN P.O.E. Giovanni Ramunno

Ten. Col. a. (AVES) RS P.E. Paolo Manili

Ten. Col. f. (AVES) RS P.E. Giuseppe Sardo Infirri

Ten. Col. a. (AVES) t. ISSMI P.O.E. Domenico Mazzilli

Ten. Col. f. (AVES) RN P.O. Riccardo Oggero

Ten. Col. tramat. (AVES) RN Michele Viggiano

Ten. Col. f. (AVES) RS Giulio Di Giannatale

Ten. Col. g. (AVES) RS P.O. Stefano Marchetti

Ten. Col. a. (AVES) RS P.O. Alberto Montresor

Ten. Col. c. (AVES) RN P.O. Matteo Pierrettori

Ten. Col. f. (AVES) RN P.O. Andrea Ghionna

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Vecchio crest del Vega con ancora i quattro gruppi dipendenti

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53° gruppo squadroni AVES “CASSIOPEA” (disciolto)

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Le origini del gruppo si possono far risalire alla Sezioni Aerei Leggeri del 3° reggimento Artiglieria Pesante Campale che fu costituita il 12 ottobre 1955 sull’aeroporto “G. Lancillotto” di Treviso, mentre la denominazione 53° gruppo squadroni “CASSIOPEA” gli viene attribuita nel 1976.

Dopo il lungo periodo che il personale trascorre sulla base di Padova, nel febbraio del 1991 a seguito della ristrutturazione della specialità, il gruppo si riconfigura presso l’aeroporto di Bresso -Milano, passando alle dipendenze del nuovo nato 3° rgt. AVES “ALDEBARAN”, disponendo di elicotteri AB206 e AB205 (sulla base nell’hinterland milanese sono stati utilizzati, per alcuni periodi, anche elicotteri A109 e AB412).

Alcuni dei vecchi stemmi del gruppo usati nei periodi di Padova e Bresso

Il 1 settembre 1998 a seguito della chiusura dell’unità di volo milanese, gran parte del personale effettivo alla base di Bresso viene ricollocato nella sede di Rimini alle dipendenze del nascente 7° rgt. AVES “VEGA” in terra romagnola, formalmente è quindi il primo nucleo di gruppo di volo a raggiungere la riviera adriatica. Opera inizialmente con elicotteri AB206 e AB412, fino al 2012, quando passa ai primi modernissimi elicotteri NH90 e l’anno successivo riceve il primo modello nella versione F.O.C (Final Operation Capabilities).

Saluto al Cassiopea

IL 7° VEGA Consegna alla storia dell’AVES il 53° “CASSIOPEA”

E’ cosa nota, e non temo smentite, se ribadisco che il comando di una unità resta per un Ufficiale un’esperienza esaltante, impegnativa, desiderata e al tempo stesso temuta. La progressione della sua carriera, infatti, vede i periodi di comando, assolti nei diversi gradi, giacere nel tempo come pietre miliari, come decisivi momenti di svolta e di crescita, come semplice e pragmatico segnale del tempo che passa. Ricordo chiaramente la tensione epidermica e vibrante, quando presi il comando del mio primo plotone, appena lasciata la Scuola di applicazione: giovani volontari, quasi coetanei, che mi guardavano critici, con grandi aspettative e in cerca di segnali inequivocabili che svelassero la mia preparazione, che giustificassero la mia presenza lì, davanti a loro, mentre cercavano di interpretare le mie parole e i miei gesti nel tentativo di sapere, con il giusto anticipo, se io fossi l’uomo giusto cui affidarsi e di cui fidarsi. Intanto col tempo si è cresciuti, e sono arrivato al comando del 53° gruppo Cassiopea. Privilegio unico, quello di comandare un Gruppo di volo su NH90 ed esperienza irripetibile quella di comandare il 53°. Come nel lontano 1995, all’assunzione del comando, si sono affollati indistinti il timore di deludere gli uomini e le donne che avrebbero aspettato il mio contributo di comandante, essenziale e determinante, e l’entusiasmo di poter indicare obiettivi sempre più ambiziosi, e condividere con loro i sacrifici per raggiungerli, e questo è forse l’aspetto più intimo e particolare del comando in sé. Il 53° è sempre stato un Gruppo giovane e decisamente dinamico, il primo ad essere transitato su NH90, abbandonando la vecchia linea multiruolo, ed è stato, per questo, solida e valida palestra per gli equipaggi NH90 proiettati in Afghanistan, così come lo era stato per gli equipaggi di AB412 in Iraq e nel primo periodo in ISAF. Due anni e mezzo, quindi, volati all’ombra dello Stendardo del 7° Vega, al comando dei grifoni del Cassiopea, in Italia e, onore unico, anche in Afghanistan. Professionisti di raro spessore, quelli del 53°, sinceramente entusiasti della loro missione e dallo spirito di sacrificio quasi imbarazzante, viste le difficoltà affrontate e i risultati ottenuti. Soddisfazioni irripetibili, momenti vissuti con intensità e genuina sinergia, che sono ora tra le esperienze più significative e profonde che, a buon titolo, annovero tra i pilastri più solidi alla base della mia esperienza di vita e della mia professione. Il mio periodo in testa al 53°, unico, così come per ogni comandante che abbia vissuto con trasporto il proprio incarico, è stato però oggettivamente singolare perché il mio comando si è concluso con la chiusura del mio gruppo. Momento difficile per tutti, per chi è stato sempre tra le fila del Cassiopea, e anche per chi, come me, ultimo arrivato, ha respirato la vitalità e la passione dei grifoni solo negli ultimi anni. Il gruppo, quindi, il 31 dicembre 2015 ha vissuto il suo ultimo giorno. Come cavalieri di altri tempi, in ginocchio, in profondo raccoglimento, chinando la testa, l’indomani siamo andati dove hanno bisogno di noi, senza voltare le spalle a cosa siamo stati, a cosa abbiamo fatto, in Italia e all’estero. Con noi portiamo chiaro e nitido il ricordo di chi, con il 53° sul braccio e nel cuore, ha fatto di un volo il suo ultimo volo, indicandoci la via del sacrificio, e dandoci, con l’esempio, la forza di fare bene quanto ci è chiesto ogni giorno. Il ricordo dell’equipaggio della missione Milan 63B, con il Capitano Marco Briganti, uomo del Cassiopea, resta tangibile e presente tra chi è stato del Gruppo. Per chi si trovasse a passare davanti l’hangar del 53°, invece, c’è un ulivo e una stele, all’ombra del tricolore, che guardano il piazzale di volo e ci ricordano di loro, uomini tra gli uomini, stimolo dal sapore solenne per noi che ancora, da questa parte, cerchiamo di far il nostro dovere fino in fondo. Ai gruppi che continuano a servire il glorioso Stendardo del 7° Vega, quindi, la mia preghiera di perpetuare, con semplicità e convinzione, il ricordo degli uomini che, tra le fila del 53°, hanno onorato il proprio giuramento fino all’estremo sacrificio. Come ultimo comandante, infine, nel ricordare tutti i miei predecessori, senza i quali nulla sarebbe stato possibile, resto custode, insieme ai grifoni di ogni tempo, dei ricordi e delle memorie più significative del glorioso 53° Cassiopea che testimoniano, sopra ogni cosa, l’indiscusso valore dei suoi uomini e delle sue donne. ……….. Ernesto Caioni

I Comandanti

(elenco in aggiornamento)

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sulla base di Bresso

Ten. Col. Franco Bacchella

Ten.Col. Claudio Lagna

Ten. Col. Raffaele Caputo

sulla base di Rimini

Ten.Col. Giacomo Campanino

Ten.Col. Luigi Marucci

Ten. Col. Ivo Roberto Sandrolini

Magg. Maurizio Marchetti

Ten. Col. Luca Bertuzzi

Magg. Andrea Di Stasio

Ten. Col. Luca Di Santo

Ten. Col. Antonio Villani

Ten. Col. Luigi Sambin

Ten. Col. Giacomo Giannatasio

Ten. Col. Ernesto Caioni

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Le origini dei reparti AVES

Nel riportare in questo sito una breve sintesi delle origini storiche dei nostri gruppi squadroni bisogna tornare molto indietro nel tempo, fin negli anni cinquanta all’inizio delle fondamenta della nostra specialità e citare termini desueti e forse anche ignoti ai nuovi baschi azzurri come : RAA (reparto aereo d’artiglieria), SAL (sezione aerei leggeri), RAL (reparto aerei leggeri), R.E. (reparto elicotteri), RRALE (reparto riparazione aerei leggeri dell’Esercito), R.A.L. (reparto aviazione leggera), R.E.U.G. (reparto elicotteri di uso generale) fino al 1975 dove per la prima volta si cominciano ad usare i più noti temini di raggruppamento, gruppo squadrone e squadrone autonomo, mentre bisogna attendere il 1993 per i reggimenti ed il nuovo secolo per le brigate.

Per chi ama ripercorrere la trasformazione dei nostri reparti e delle basi utilizzate sul territorio riportiamo alcune schematiche illustazioni che visivamente aiutano a seguire i passi dell’evoluzione; sono tratte da ” L’Aviazione dell’Esercito. Dalle origini ai giorni nostri” scritta da Giovanni Tonicchi e pubblicata in Edizioni speciali edite da Rivista Militare nel 1996. Molte sono le fonti utilizzabili per ripercorre la storia della nostra specialità ma segnaliamo questa iniziativa oltre per l’apprezzabile qualità e l’evidente sforzo ricostruttivo, perchè già completamente digitalizzata sfogliabile e disponibile “open source” su internet dal 2018.

https://issuu.com/rivista.militare1/docs/1996_-l_aviazione__dell_esercito