CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA DELLA MEMORIA A RIMINI

I baschi azzurri riminesi hanno preso parte ai numerosi eventi che la città romagnola ha preparato per celebrare il Giorno della Memoria, un fitto programma di iniziative a partire da giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2025 presso il Teatro degli Atti con la proiezione del film Anna Frank il diario segreto (Francia, 2021) di Ari Folman, disegni di Lena Guberman e Ari Folman. Seguito domenica 26 gennaio al Teatro Galli, dalla presentazione del libro “Fotografare la Shoah Comprendere le immagini della distruzione degli ebrei” di Laura Fontana, dialogando con la storica Vanessa Roghi.

In particolare, una consistente rappresentanza di soci ANAE ha preso parte alla cerimonia ufficiale, organizzata dal comune con la presenza del sindaco, del prefetto, delle autorità militari con il Col. Federico Tonon, Comandante del 7° rgt. AVES “VEGA” e civili e delle associazioni combattentistiche e d’arma, compreso il nostro vessillo associativo, e di alcune scolaresche riminesi, tenutasi nella mattinata del 27 gennaio presso il Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”, culminata con la deposizione di una corona di alloro al monumento dedicato alle vittime dei lager nazisti e di tutte le prigionie, sulle struggenti note del silenzio.

Significativi gli interventi del Sindaco di Rimini, Dott. Jamil Sadegholvaad, di Sonia Tamburini, presidente della sezione riminese dell’A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager nazisti) che ha dedicato una riflessione, una memoria spesso dimenticata, ai 700.000 militari italiani (di cui oltre 50000 morti secondo i dati ufficiali del governo tedesco) internati nei campi di concentramento nazisti perché si rifiutarono di combattere, dopo l’armistizio del 8 settembre del 1943, contro le truppe alleate anglo americane. Commovente, infine, la partecipazione e gli interventi attenti, arguti e mirati di giovani studenti delle scuole medie, con alcuni dei ragazzi che hanno partecipato al percorso “Quando devi nasconderti, il mondo piccolo diventa un mondo grande”, un progetto che parla della figura dei Giusti fra le Nazioni.

Sempre il 27 gennaio ma nel pomeriggio lunedì 27 gennaio, si è svolta una solenne cerimonia organizzata dalla Prefettura per onorare la memoria delle vittime della Shoah, delle leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, degli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

L’evento, che ha avuto luogo nella Sala delle Bandiere di Palazzo Massani, ha visto la partecipazione delle Autorità religiose, civili e militari della Provincia, nonché di rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, la sezione VEGA era rappresentata dal presidente Gen. Giovanni Ramunno con anche la presenza del Col. Federico Tonon Comandante del rgt. e socio riminese. La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali e dall’intervento del Prefetto, S.E. Giuseppina Cassone.

Nel suo discorso, il Prefetto ha sottolineato che il 27 gennaio non è solo una data sul calendario, ma un potente simbolo di riflessione, memoria e speranza. È un’opportunità fondamentale per ricordare il dolore e la sofferenza vissuti da milioni di esseri umani, ma anche per rendere omaggio al coraggio e alla resilienza di coloro che sono riusciti a sopravvivere, a testimoniare e a trasmettere la memoria di queste atrocità alle generazioni future. Questo giorno deve servire affinché non venga mai dimenticata questa immane tragedia, che rimanga un monito per l’umanità intera, affinché simili atrocità non abbiano mai più a ripetersi.

A seguire, il Prof. Massimo Giansante, Vicepresidente della Deputazione di Storia Patria per le province della Romagna, presso l’Archivio di Stato di Bologna, ha ripercorso le tragiche vicende storiche che portarono alla Shoah, accompagnando la sua narrazione con una proiezione di immagini che hanno documentato la prigionia nei campi di concentramento.

Al termine della cerimonia oratoria, il Prefetto, affiancato dai Sindaci dei Comuni di appartenenza degli insigniti, ha consegnato ventiquattro Medaglie d’Onore, conferite dal Presidente della Repubblica, ai familiari dei cittadini italiani, militari e civili, che furono deportati e internati nei lager nazisti dopo l’8 settembre 1943. 

Il 30 gennaio alle ore 18 è programmato un Consiglio Comunale aperto, invitati dal sindaco riminese anche i soci ANAE, nel quale interverranno i circa 130 ragazzi delle scuole superiori coinvolti nel progetto I nemici sono gli altri” coordinato dal professore Marco Strocchi. Il progetto consiste nell’approfondire i concetti di esclusione ed inclusione sotto i regimi autoritari e nell’edizione dello scorso anno è culminato poi in un viaggio in Germania, a Monaco di Baviera, culla del movimento hitleriano, all’ex Lager di Dachau, dove furono deportati più di 9.300 italiani e a Norimberga, città delle adunate di massa del partito nazista e dei processi del dopoguerra ai criminali del regime. Quest’anno, ad ottobre, i ragazzi visiteranno l’ex campo di concentramento di Mauthausen, Gusen e il centro di assassinio di Hartheim, in Austria.

Vessillo ANAE VEGA con alfiere il socio Nicola Casadei presso il monumento nel Parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945 di Rimini

(NDR.) La Giornata della memoria si celebra il 27 gennaio: nel 1945 la scoperta del campo di concentramento di Auschwitz

La scelta della data del 27 gennaio per celebrare il Giornata della memoria fu fatta in occasione dell’Assemblea delle Nazioni Uniti del primo novembre del 2005 e non fu – ovviamente, come accade per tutte le festività con una valenza storica – casuale; mente in Italia la celebrazione era già stata istituita cinque anni prima con la legge 211/00 scegliendola tra chi proponeva il 16 ottobre per ricordare il rastrellamento del ghetto ebraico romano del 1943 e chi (diverse associazioni, tra cui soprattutto quella Nazionale ex deportati nei campi nazisti) il 5 maggio per commemorare la liberazione del campo polacco di Mauthausen. Tuttavia, la scelta anche in Italia per il Giornata della memoria cadde proprio sulla data del 27 gennaio in cui – nel 1945 – le truppe sovietiche fecero il loro ingresso nel campo di concentramento di Auschwitz – che era il più grosso tra quelli scoperti fino a quel momento che erano stati quasi tutti smantellati – scoprendo (e di fatto rendendo pubblico) l’orrore nascosto della Germania nazista: il campo quel giorno fu trovato praticamente vuoto perché – intuito il pericolo – pochissimi giorni prima le truppe tedesche scapparono prelevando con la forza i pochi sopravvissuti e costringendoli a quella che è passata alla storia con il nome di ‘marcia della morte‘.

Una Giornata della memoria pensata appositamente per conservare e tramandare nei secoli – appunto – la memoria storica dello sterminio degli ebrei messa in atto dalle truppe naziste prima e durante la Seconda guerra mondiale. Una giornata importante per tenere sempre acceso un riflettore sull’orrore dell’Olocausto e della Shoah ma anche un’occasione di riflessione e raccoglimento collettivo. In Italia ha anche assunto la valenza di tenere accesa e viva la memoria collettiva sulle leggi razziali, sulle deportazioni militari e politiche da parte dell’allora Germania nazista e sui chi rischio la propria vita pur di salvare dalla persecuzione tutte quelle persone (popolo ebraico in primis, ma anche omosessuali, oppositori politici, disabili, rom e zingari) che erano considerate ‘inferiori’ dal Terzo Reich.